Difficoltà urinarie? Forse potrebbe essere Ipertrofia Prostatica Benigna
1 Settembre, 2023
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La Salute è un bene da tutelare tutti i giorni e bisogna prestare attenzione ai segnali che il nostro corpo ci manda. Non è raro che per l’uomo questi segnali giungano dall’apparato urinario e genitale, e che purtroppo vengano spesso trascurati, procrastinando accertamenti e controlli per la prevenzione di patologie urologiche e andrologiche. Alcuni segnali molto comuni sono ad esempio difficoltà alla minzione, urgenza minzionale, aumento della frequenza delle minzioni diurne e notturne. Questi segnali possono essere sintomi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna, tra le patologie urologiche più diffuse che può colpire gli uomini già a partire dai 40 anni di età.
Molti uomini sottovalutano questi sintomi o lasciano che incidano negativamente sulla qualità della propria vita, rimandando controlli e visite. Questo atteggiamento mentale può portare, però, a dover fare i “conti con la realtà”, con ripercussioni non solo dal punto di vista medico ma anche emotivo, sociale e fisico.
Ipertrofia Prostatica Benigna: cos’è e come curarla?
L’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), conosciuta anche come adenoma della prostata, è una condizione caratterizzata dall’ingrossamento della ghiandola prostatica. L’aumento del volume della prostata finisce con il comprimere l’uretra e ne conseguono varie problematiche a carico delle vie urinarie. Se non trattata, questa patologia può provocare infezioni, calcolosi e perfino insufficienza renale, ma è importante sottolineare che l’Ipertrofia Prostatica Benigna non è una condizione che porta al tumore prostatico.
L’Ipertrofia Prostatica Benigna è una patologia piuttosto comune negli uomini e si tratta principalmente di una malattia età-dipendente: infatti, colpisce il 5-10% degli uomini dopo i 40 anni di età e oltre l’80% dopo i 70 e 80 anni.
Con l’avanzare dell’età, la ghiandola prostatica tende spontaneamente a modificare la propria consistenza e volume, principalmente a causa di squilibri ormonali e fattori di crescita. Oltre all’età, l’IPB può manifestarsi anche a causa di una predisposizione genetica, di patologie concomitanti (come obesità, malattie cardiovascolari e diabete) e di inattività fisica.
Sintomi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna
I sintomi possono essere sia di tipo irritativo sia ostruttivo, quali:
- Disuria (difficoltà alla minzione);
- Urgenza minzionale (incapacità di ritardare l’atto di urinare);
- Aumento della frequenza delle minzioni diurne (pollachiuria) e notturne (nicturia);
- Esitazione minzionale (difficoltà nell’iniziare a urinare);
- Diminuzione della forza del getto urinario e/o mitto intermittente (flusso dell’urina debole, lento o che si interrompe più volte);
- Senso di incompleto svuotamento vescicale;
- Presenza di piccole quantità di sangue nelle urine (ematuria);
Questi sintomi possono arrivare a incidere negativamente sulla qualità della vita: in questi casi, l’urologo può decidere di intervenire con trattamenti chirurgici o non invasivi, a seconda del caso specifico del Paziente.
È bene ricordare che l’Ipertrofia Prostatica Benigna è una patologia progressiva, destinata quindi a peggiorare nel tempo. Se non adeguatamente trattata, può provocare danni permanenti alla vescica che arriva, in casi estremi, a perdere la sua naturale capacità di contrarsi e, quindi, di svuotarsi.
Come fare prevenzione?
La prevenzione per l’Ipertrofia Prostatica Benigna consiste fondamentalmente in una visita urologica, durante la quale lo Specialista può identificare le caratteristiche e le dimensioni della prostata e quindi l’eventuale presenza della patologia. È fondamentale sottoporsi a controlli periodici dopo i 40-50 anni d’età o, tempestivamente, quando si manifestano i primi disturbi.
Per maggiori informazioni scrivere a info.boario@synlab.it
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